La musica nel cuore, August Rush

Un bambino prodigio per raccontare un baby fenomeno. Kirsten Sheridan, interessante regista irlandese figlia del mitico Jim, ha scelto una sicurezza per interpretare il suo August Rush, Mozart di periferia americana, con orecchio, mano e intelligenza musicale assoluti. Freddie Higmore, attore bambino di spaventosa bravura, infatti, dopo aver incontrato Johnny Depp ne La fabbrica di cioccolato e a Neverland ed essere stato portato da Luc Besson nel mondo dei Minimei, ora sbarca a New York, bambino abbandonato, anzi "perso", dai suoi genitori, e genio assoluto della musica. La sente ovunque, in ogni cosa e luogo, è il richiamo ancestrale che può riportarlo dai suoi genitori, speranza che neanche in orfanotrofio ha mai abbandonato. Suona per farsi sentire da loro, grandi artisti a loro volta, Lyla Novacek (Keri Russell, bellissima e dolente), violinista sopraffina da grandi teatri, e Louis Connelly (Jonathan Rhys-Meyers, dal talento canoro insospettabile), rockettaro da locali underground con fratello chitarrista che in confronto i Gallagher non sono nessuno. August scappa dall'orfanotrofio e incontra il "Mago" (Robin Williams), matto che raccoglie piccoli musicisti senzatetto in un teatro abbandonato e ne ha fatto una rete di artisti da strada. Sarà lui, ultimo tra gli ultimi, a scoprirne il talento, insegnandogli tutto. E poi molte altre persone, tra cui un solerte assistente sociale (Terrence Howard), che lo aiuteranno nella ricerca che lo porterà addirittura in smoking a Central Park. La musica nel cuore-August Rush (presentato alla Festa di Roma) è un film musicale e musicofilo, tenera fiaba dalla sceneggiatura semplice al limite della banalità, intrisa di sentimenti elementari e buonismo. Un film natalizio e per bambini, di impianto classico, un ritorno umile e gradevole per la talentuosa Sheridan Jr., che mancava dall'ottimo e strano Disco Pigs del 2001, con un allora sconosciuto ma già bravo Cillian Murphy. Dirige bene i bravi attori, la cui intesa è ottima, solletica l'animo infantile e romantico di chi guarda. Spartito in crescendo, che mantiene tanto quanto promette.
Liberazione, 30 novembre 2007

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