Milano Palermo, Il ritorno

A più di dieci anni da «Palermo-Milano solo andata», che fu premiato al botteghino per l'originale (per il cinema italiano) contaminazione del mafia movie con il poliziesco d'azione on the road all'americana, esce ora il sequel «Milano-Palermo: il ritorno», giustificato dalla necessità di scortare di nuovo il pentito Leofonte, ma facendo il percorso inverso. Con la conferma della squadra vincente del primo film (cambiano solo gli altri poliziotti), il regista romano Claudio Fragasso e i tre protagonisti Giancarlo Giannini, Raoul Bova e Ricky Memphis, ai quali si è aggiunto Enrico Lo Verso nel ruolo di uno spietato boss della nuova mafia, il seguito mette in gioco un'overdose di sentimenti cementati dai legami di sangue, dall'amore che unisce un poliziotto e la figlia di un mafioso, dal ricatto morale dei bambini coinvolti. Quando il ragioniere della mafia Turi Leofonte, collaboratore di giustizia, esce di galera dopo aver scontato undici anni, ritrova due vecchie conoscenze, il vice questore Nino e l'ispettore Remo, che lo scortano verso Palermo. La missione si rivela una sfida apocalittica e sanguinaria: le famiglie Gela e Scalia contro le quali Leofonte ha testimoniato nel maxi processo vogliono vederlo morto, ma prima devono carpirgli la combinazione con la quale il ragioniere può accedere a 500 milioni di euro. Il sovraccarico melodrammatico non giova al nuovo capitolo e Fragasso dà il meglio negli spettacolari inseguimenti, nel collaudato repertorio dei serrati scontri a fuoco e negli ariosi movimenti circolari alla De Palma (non a caso sottolineati dalle musiche di Donaggio). Più statici e televisivi i frequenti primi piani del bel Raoul e del sempre affascinante Giannini.
Il Mattino, 24 novembre 2007

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